Breivik sulle stragi in Norvegia: "Rifarei tutto di nuovo"
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OSLO, 18 APRILE 2012 - “Rifarei tutto di nuovo”. È quanto ha sostenuto nella dichiarazione letta ieri in aula durante l'udienza nel processo a suo carico Anders Behring Breivik, l'estremista di destra autore dei due attacchi dello scorso luglio nel centro di Oslo e sull'isola di Utoya, che hanno causato la morte di 77 persone. «Ho messo in atto il più sofisticato e spettacolare attacco politico commesso in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale» ha sostenuto nel suo lungo discorso davanti ai giudici. I massacri dello scorso luglio sono stati, secondo le sue parole, «attacchi preventivi in difesa dell'etnia norvegese. Morire per il nostro popolo non è soltanto un nostro diritto ma un dovere»
«Il carcere non mi spaventa – ha dichiarato ieri in udienza - io sono nato in una prigione in cui non è possibile esprimere liberamente le proprie opinioni, questa prigione è la Norvegia». Breivik non ha mai negato di aver compiuto le due stragi, anzi, le ha più volte rivendicate. Anche ieri, nel suo discorso, ha ribadito di aver compiuto le stragi, ma si è dichiarato non colpevole, sostenendo di aver agito «per legittima difesa del mio popolo, della mia cultura del mio paese". Breivik si è quindi detto sicuro al 100% del fatto che in Europa vi sarà una guerra civile tra nazionalisti e internazionalisti. «Noi nazionalisti – ha dichiarato - alla fine vinceremo e sarà la fine del dominio dell'estrema sinistra».[MORE]
Una prima perizia psichiatrica condotta lo scorso novembre lo aveva ritenuto malato di mente, affetto da schizofrenia paranoide. Giudizio ribaltato da una seconda perizia i cui esiti sono stati resi noti la scorsa settimana. Secondo quest'ultima perizia, Breivik è stato ritenuto sano di mente, e per questo, responsabile penalmente delle sue azioni. La questione della sanità mentale di Breivik, tuttavia, non è ancora stata chiarita del tutto. Sarà la corte a decidere se accettare la seconda perizia psichiatrica che lo ha definito sano di mente, oppure se respingerla. Nel primo caso, Breivik potrà essere ritenuto penalmente responsabile delle sue azioni, rischiando una condanna fino a 21 anni di carcere. Se, invece, dovesse essere ritenuto malato, potrebbe finire in un ospedale psichiatrico. Il processo dovrebbe andare avanti ancora per una decina di settimane.
Durante l'udienza di ieri, prima che Breivik pronunciasse il suo lungo discorso, uno dei giurati, Thomas Indreboe, è stato ricusato dagli altri giudici a causa di alcune dichiarazioni rilasciate su Facebook il 23 luglio scorso, all'indomani delle stragi. «La pena di morte è l'unica misura giusta in questi casi», aveva sostenuto il giurato, che è stato quindi rimosso in seguito alla richiesta avanzata da pm, avvocati della difesa e dai legali delle vittime delle due stragi.
(foto da AdnKronos)