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MILANO, 9 MARZO 2013 – Stamattina si è svolta l’udienza presso la Corte d’appello di Milano per il processo Mediaset, nel corso del quale il sostituto procuratore centrale, Laura Bertolè Viale, ha chiesto ha avanzato la richiesta di una visita fiscale per accertare se l’impedimento fisico di Silvio Berlusconi, non presente in aula, sia reale e assoluto. I giudici hanno accolto la richiesta, affidando ai medici Carlo Loy e Pasquale Troiano il compito di procedere con la visita, mentre la difesa ha nominato il dottor Umberto Genovese come proprio consulente.[MORE]
Il procuratore ha infatti argomentato la sua richiesta, sostenendo la necessità di comprendere se le condizioni di salute dell’imputato, ricoverato al San Raffaele per un disturbo oftalmico, rendano del tutto impossibile la sua presenza, anche tenendo conto che «in aula non ci sono luci particolarmente forti». La Bertolè aveva già chiesto la conferma della condanna a quattro anni per frode fiscale emessa dai giudici al primo grado.
L’avvocato difensore di Berlusconi, Niccolò Ghedini, aveva infatti presentato un certificato medico firmato dal primario del San Raffaele dove si accertavano i sintomi e i disturbi del paziente, impossibilitato a presenziare in aula. Ghedini aveva quindi chiesto il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, come già Venerdì in occasione del processo Ruby dove però i giudici avevano accolta il rinvio, nonostante le istanze della Boccassini.
Ghedini ha commentato seccato la decisione dei giudici, definendola «fuori da ogni logica» e affermando: «vadano a fare qualsiasi accertamento. Abbiamo una certificazione medica che attesta l'assoluta necessità del suo ricovero. Non riusciamo a capire tutta questa fretta, anzi la capiamo benissimo, forse si vuole arrivare in tempi brevissimi a una sentenza».
(foto: Repubblica.it)
Cristina Rendina