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ROMA, 3 FEBBRAIO 2014 – Lo scandalo delle baby squillo, che ha scosso l’opinione pubblica negli ultimi mesi, si arricchisce di particolari e sfumature sempre più preoccupanti.
L’intera faccenda è iniziata per caso, quando una delle due minorenni coinvolte ha cercato su internet un modo per fare soldi facili ed ha risposto ad un annuncio on-line. Rispondendo all’annuncio, la ragazzina sarebbe entrata in contatto con il caporalmaggiore dell'esercito Nunzio Pizzacalla e poi con Mirko Ieni, che avrebbe messo a disposizione un appartamento ai Parioli dove avvenivano gli incontri fra le baby-squillo e i loro clienti.
"Credo che lui sapesse che ero minorenne e si serviva di questo per aumentare il numero dei clienti potenzialmente interessati a fare sesso. – Ha dichiarato la prima delle due minorenni coinvolte, durante un collegamento video con il gip Maddalena Cipriani - Guadagnavo molti soldi, anche 5-600 euro al giorno, di cui una piccola parte la giravo a lui per l'affitto della stanza. Non mi sono fatta mancare nulla, quello che guadagnavo lo spendevo per le cose che mi piacevano di più. Pizzacalla non credo di averlo mai visto. - Ha continuato la ragazzina - So che è venuto a Roma due volte per incontrarmi ma mi sono rifiutata. Del resto, alla fine mi ero creata un mio giro di conoscenze e quindi anche a Ieni giravo qualche soldo ma non gli dicevo tutto quello che facevo".[MORE]
L’altra minorenne protagonista della vicenda, coinvolta dall’amica nel giro di prostituzione minorile, verrà ascoltata dopodomani in sede di incidente probatorio.
(fonte AGI)
(foto www.skuola.net)
Elisa Lepone