Aspettando il nuovo Papa tra leggenda e realtà: chi sarà il "Petrus Romanus"?
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ROMA, 11 MARZO 2013 - Dopo la scampata fine del mondo predetta dai Maya, la paura più grande, che serpeggia silente dall’abbandono di Papa Ratzinger, è che si possa realizzare la profezia di uno dei più famosi veggenti dopo Nostradamus: quella di San Malachìa. Celebre per le sue visioni mistiche in cui predisse una lunga serie di successori al Soglio pontificio, Malachìa torna a far parlare di sé ora più che mai, visto che la sua “lista di papi” si concluderebbe con il prossimo e porterebbe, poi, alla fine del mondo.
L’arcivescovo irlandese di Armagh, scrisse un elenco di 112 voci che descrivono ogni papa a partire dal 1143, quando sedette in Vaticano papa Celestino II, fino alla fine dei tempi. Le brevi frasi in latino, abbastanza criptiche, hanno in genere a che fare con il nome del futuro papa o con la località da cui provengono o ancora con la loro missione. Di tutte le profezie, molte sono davvero inquietanti, eccone solo alcuni degli innumerevoli esempi:
Celestino II, “Ex castro tiberis”, “Dal castello sul Tevere”, il papa proveniva infatti da Città di Castello, una cittadina umbra sulle rive del fiume tevere;
Celestino V, “Ex eremo celsius”, "Elevato da un eremo", difatti papa Celestino V era un eremita;
Pio XII, “Pastor Angelicus”, ed Eugenio Pacelli dovette fare da pastore durante la ricostruzione post bellica, e , dopo la sua morte gli fu dedicato un film dal titolo “pastor angelicus”;
Giovanni Paolo II, "De labore solis", cioè sia “fatica” che “eclissi”, potrebbe fare riferimento per la prima traduzione all’immensa attività pastorale svolta da Wojtyla, e per la seconda all'eclissi solare incredibilmente avvenuta sia nel giorno della nascita del papa che nel giorno della sua morte;
Benedetto XVI, “Gloriae Olivae”, definizione che riguarda il nome scelto da Ratzinger. “Benedetto”, infatti, richiama i Benedettini e il ramoscello d’ulivo, stemma a cui il papa è consacrato, ma rievoca anche la Settimana Santa in cui Ratzinger è nato, tanto che si potrebbe dire che sia venuto al mondo sotto il “segno dell'ulivo".
Dopo Benedetto XVI la lista si conclude con un “Petrus Romanus”, corredato anche di una esaustiva descrizione:
"Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia."
Sebbene nella profezia non si parli di una vera e propria “fine del mondo”, di certo la visione descritta non ha niente di positivo. La città dei sette colli, ovviamente Roma, verrebbe distrutta durante il pontificato di questo ultimo papa, che verrà perseguitato insieme ai suoi fedeli. Che questo indichi la fine di tutto o solo del potere centrale della Chiesa e della città di Roma, di certo se la profezia si avverasse saremmo, adesso, ad una svolta epocale. Secondo alcuni Pietro Romano potrebbe essere il Cardinale Tarcisio Pietro Bertone, nato a Romano Canavese, per questa strana coincidenza del nome Pietro con la località di nascita. Ma chiaramente tutto sarà molto più nitido solo alla fine di questo prossimo Conclave.
Dunque occhi puntati al comignolo da cui fuoriuscirà la fatidica fumata sperando che passi senza conseguenze anche questo ultimo spauracchio di Malachìa.[MORE]
Katia Portovenero