Allarme Onu sul clima
Cronaca Lombardia

Allarme Onu sul clima

lunedì 7 novembre, 2011

MILANO, 7 NOVEMBRE 2011 – Ne abbiamo avuto un’anticipazione in questi giorni. Piogge torrenziali, esondazioni, allagamenti, tempeste di lampi. Ciò che prima potevamo chiamare “evento eccezionale”, domani sarà routine.[MORE]

E così l’Onu lancia il suo allarme: <<Se non si invertirà la tendenza in atto, ci aspettano inondazioni, cicloni, tifoni, ondate di calore e siccità>>.
L’Ipcc (Intergorvernmental panel on climate change), messo in piedi dalle Nazioni Unite, sta mettendo a punto il suo quinto rapporto sul cambiamento climatico in vista del vertice che si terrà a Durban, in Sud Africa, e che riunirà i governi di tutto il mondo per stabilire una strategia per la difesa del clima.
Dall’analisi emerge un quadro drammatico. L’uso di carbone e petrolio e la deforestazione porteranno a ondate di gelo e calore estremo, a inondazioni e cicloni tropicali ed extratropicali.

I numeri mostrano come nel 2010 sia accelerato il trend di crescita dei disastri climatici: le alluvioni hanno ucciso 2 mila persone in Pakistan e sconvolto l’India, una tempesta di polvere ha soffocato Pechino e colpito 250 milioni di persone, ondate d’incendi hanno investito la Russia, Bangkok è finita sott’acqua, la siccità e la carestia devastano il Corno d’Africa e l’uragano Irene ha fatto tremare New York.

Secondo l’Ipcc entro il 2050 la temperatura si alzerà di tre gradi ed entro il 2100 di cinque, le aree aride e semiaride si espanderanno, si perderà fino all’80% della foresta pluviale amazzonica, la taiga cinese e la tundra siberiana e canadese saranno seriamente colpite, e il Polo Nord diventerà navigabile d’estate.
<<Lo scenario devastante indicato dall’Ipcc può ancora essere evitato se si punta con decisione sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica>> dichiara Vincenzo Ferrara, climatologo dell’Enea. <<Basterebbe chiudere il rubinetto degli incentivi che, a livello globale, finanziano con circa 400 miliardi di dollari l’anno i combustibili fossili che minano la stabilità climatica e usare questi fondi per rilanciare le energie pulite>>.

Il direttore di Greenpeace, Giuseppe Onufrio, aggiunge: <<Non abbiamo scelta: il fatto che in pianura padana le piogge siano complessivamente diminuite mentre le alluvioni aumentano, mostra in modo inequivocabile che il clima italiano si è tropicalizzato. Non possiamo limitarci a contare le vittime del caos climatico senza reagire>>.

Gaia Seregni

(fonte foto: lenovae.it)


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