Aereo abbattuto, Kiev accusa: "Filorussi distruggono prove". Trovato accordo per zona di sicurezza
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KIEV (UCRAINA), 19 LUGLIO 2014 - “Stanno cercando di distruggere le prove del loro crimine internazionale con l’aiuto della Russia”. Kiev, in una dichiarazione ufficiale, punta il dito contro i filorussi. Il governo ucraino sostiene che i separatisti starebbero tentando di trasportare in Russia i resti dell’aereo malese abbattuto giovedì da un missile mentre era in volo lungo il confine tra Ucraina e Russia. Inoltre, sempre secondo Kiev, i ribelli avrebbero rimosso 38 cadaveri dalla scena del disastro e starebbero impedendo l’accesso alla zona agli inquirenti ucraini.[MORE]
Lo scambio di accuse
Mosca ha replicato chiedendo al governo di Kiev di rendere pubbliche le informazioni sul sistema antiaereo dispiegato nella zona di conflitto nel Paese. “L’Ucraina - ha dichiarato il ministro della Difesa russo Anatoli Antonov, intervistato da Russia-24 - deve spiegare dettagliatamente come utilizza i suoi missili davanti ad una commissione d’inchiesta”.
Accordo per una "security zone"
Intanto il governo di Kiev ha reso noto di aver trovato l'accordo con i ribelli separatisti perché venga garantita una 'security zone', una zona franca nell'area in cui si è schiantato l'aereo della compagnia malese. In questo modo l'Ucraina “potrà adempiere al suo compito essenziale identificare i corpi e restituirli alle famiglie”.
Ma a seguito dell’annuncio è arrivata la smentita da uno dei leader separatisti della Reppubblica Popolare di Donetsk Sergei Kavtaradze: “Non c'è nessuna zona di sicurezza”, ha detto Kavtaradze alla Reuters. “Ci sono ancora attività militari da quelle parti”.
Alessandro Filippelli