Operazione "Recovery" (Aggiornamento)142 indagati coinvolti, intervento delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro (Video)
Cronaca Calabria Catanzaro

Operazione "Recovery" (Aggiornamento)142 indagati coinvolti, intervento delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro (Video)

martedì 14 maggio, 2024

Blitz all'alba contro la mafia: Coinvolte 142 persone, azione coordinata delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro"

In un'operazione di vasta portata contro la mafia, le forze dell'ordine hanno condotto un blitz all'alba a Cosenza e in altre città del Paese.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, la Polizia di Stato con le Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro, la SISCO di Catanzaro e lo SCO, insieme ai Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, al GICO del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e allo SCICO di Roma, hanno agito su mandato della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

L'azione ha visto l'esecuzione di 142 ordini cautelari emessi dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro. Gli indagati sono accusati di vari reati, tra cui associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere per il traffico di sostanze stupefacenti, aggravati dalle modalità e finalità mafiose, oltre ad altri reati, anch'essi aggravati dal coinvolgimento mafioso.

Attualmente, le indagini preliminari stanno delineando le specifiche accuse nei confronti degli indagati. Maggiori dettagli saranno resi noti durante una conferenza stampa convocata per le ore 11:00 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro. (Rainews)


In aggiornamento


sospeso finanziere. E' una delle 142 persone coinvolte nell'operazione

C'é anche un appartenente alla Guardia di finanza tra le 142 persone indagate nell'inchiesta "Recovery", su 'ndrangheta e traffico di sostanze stupefacenti a Cosenza, condotta dalla Dda di Catanzaro.


Il finanziere coinvolto é Enrico Dattis.

A suo carico é stata applicata la misura interdittiva della sospensione dal servizio .
La gran parte delle persone coinvolte nell'operazione scaturita dall'inchiesta sono state condotte in carcere. Per 20 sono stati disposti gli arresti domiciliari e per altre 12 l'obbligo di dimora e di firma.

In aggiornamento:

Il comunicato ufficiale della questura di Catanzaro

Polizia di Stato: Operazione Interforze a Cosenza - 142 indagati per associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Nelle prime ore della mattina a Cosenza ed in altri centri del territorio nazionale i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, la Polizia di Stato attraverso  il personale della Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro, della SISCO di Catanzaro e dello SCO, i Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con il GICO del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e lo SCICO di Roma, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 142 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e  delegata, in considerazione dei plurimi profili investigativi, ai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, alle Squadre Mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro, alla SISCO di Catanzaro e allo SCO, ai Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con il GICO del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e lo SCICO di Roma.

Le investigazioni, che hanno costituito la prosecuzione di quelle portate a termine nell’ambito dell’operazione c.d. “Reset”, si sono sviluppate attraverso un’imponente attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, con una parallela poderosa attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, corroborati dai relativi riscontri, oltre alla acquisizione di plurime emergenze di altri procedimenti penali.

La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato la perduranza dell’operatività delle organizzazioni criminali nell’area cosentina.

Si tratta in particolare di gravi elementi indiziari circa il perdurare dell’assetto dell’organizzazione criminale di ‘ndrangheta di Cosenza e del suo hinterland, articolata in diversi gruppi organicamente confederati, e tutti riconducibili ad una struttura di vertice, nello specifico riconducibili ai due principali gruppi, il cd. clan degli italiani, nelle sue varie componenti, e il cd. clan degli zingari, anch’esso con varie articolazioni, nell’assetto rideterminatosi a seguito delle complesse e altalenanti dinamiche relazionali tra gli stessi, nonché delle numerose vicende giudiziarie, con i relativi diversificati esiti, che li hanno interessati.

In tale contesto nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta la gravità indiziaria, tra l’altro, per plurime vicende estorsive, aggravate dalle modalità e finalità mafiose, ai danni di titolari di esercizi commerciali e attività imprenditoriali.

La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, il parallelo sodalizio, operante sotto l’egida e nel contesto della medesima consorteria ‘ndranghetista, dedito al traffico di sostanze stupefacenti di vario genere, nel quadro di quello che viene ipotizzato come il sistema che governa tutti i rapporti tra i vari sottogruppi criminali della città di Cosenza e del suo hinterland, nonché numerosi delitti in materia di traffico e spaccio diffuso di sostanza stupefacente  di diverso tipo, cocaina, eroina, marijuana hashish, estorsioni, tentate e consumate, connesse al traffico della sostanza stupefacente, lesioni personali aggravate, e reati in materia di armi, anche con l’aggravante mafiosa, nonché delitti di furto, tentato e consumato.

Nello specifico, le investigazioni hanno consentito di ricostruire, sul piano della gravità indiziaria, la struttura del sodalizio dedito al narcotraffico, e riconducibile alla consorteria ‘ndranghetista operanti nel capoluogo brutio, nonché le linee d’azione, caratterizzate dalla preordinata ripartizione delle piazze di spaccio, dalla preventiva statuizione a livello verticistico dei canali di approvvigionamento, dalla commissione di ulteriori reati finalizzati a reperire denaro da reinvestire nel narcotraffico e/o al recupero dei crediti maturati con lo spaccio, e, infine, dall’obbligo incombente su tutti i sodali di versare nell’unica cassa comune a tutta l’organizzazione i proventi degli illeciti.

Dei 142 indagati, nr. 109 sono stati destinatari di misura della custodia cautelare in carcere, nr. 20 di quella degli arresti domiciliari, nr. 12 dell’obbligo di dimora, nr. 1 di misura interdittiva.

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.




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